dal 24 aprile 2024
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Ciao
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La conversazione continua e si approfondisce. Dopo aver esplorato l'importanza di moltiplicare le voci anziché limitarci a passare il microfono, vogliamo addentrarci nel concetto di privilegio e nel suo impatto sulle dinamiche di potere nella nostra società.
Bob Pease in "Undoing privilege: unearned advantage in a divided world" descrive il privilegio come un insieme di vantaggi conferiti sistematicamente a certi individui, un accesso esclusivo a risorse sia materiali che simboliche. Ma c'è di più: è il rapportotra privilegio e potere a determinare la necessità di riflettere su come queste dinamiche si intersecano e influenzare la nostra lotta per l'equità.
Si solleva un interrogativo cruciale: concentrarsi eccessivamente sulle responsabilità individuali legate al privilegio può realmente portarci verso un cambiamento sostanziale? O rischiamo di deviare l'attenzione dalle vere leve del cambiamento, quali politiche pubbliche e azionicollettive?
L'enfasi sui singoli atti, pur essendo significativa, può distogliere l'attenzione dalle strategie più ampie attraverso le quali diritti e libertà vengono erosi. Ecco perché Emma Dabiri, nell'opera "What White People Can Do Next", invita a porre lo sguardo oltre l'individualismo, esortandoci a costruire coalizioni basate su interessi comuni, obiettivi condivisi e una visione di futuro più giusto per tuttu.
Questo passaggio dal "io" al "noi" non è solo una strategia più efficace, ma anche un imperativo morale che ci spinge verso una solidarietà autentica, oltre il senso di colpa e la beneficenza. La nostra lotta è collettiva, le nostre azioni devono esserlo altrettanto.
Cosa possiamo fare insieme, oggi? Identificare obiettivi comuni, creare spazi di dialogo e azione che superino le barriere dell'identità individuale per riconoscere e combattere insieme le strutture di potere ingiuste.
Il cammino è lungo e complesso, ma è solo attraverso la comprensione dell'intersezionalità delle questioni e la costruzione di alleanze solide che possiamo sperare di realizzare un cambiamento duraturo.
Sei pronto a unirti a noi in questa sfida? Invia questa mail a chi crede in un futuro più equo e giusto. Insieme, possiamo fare la differenza.
Genna e il Team
dal 29 febbraio 2024
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Ciao
Hai mai sentito dire che chi ha privilegi dovrebbe "passare il microfono" a chi ne ha meno? Si tratta di un gesto nobile, ma non sufficiente. Perché? Perché passare il microfono implica ancora una distribuzione di potere non equa, dove chi ha il privilegio decide chi può parlare e quando.
Non è solo una questione di dare la parola, ma di creare nuovi spazi dove ogni voce può risuonare forte e chiara. Anche quando diamo voce a una persona di un gruppo sottorappresentato, spesso non riesce a restituire appieno la complessità e varietà di quel gruppo. Inoltre, è probabile che questa persona sia tra le più privilegiate all’interno del suo stesso gruppo, riproducendo le dinamiche di potere.
In altre parole, passare il microfono non è sufficiente. Dobbiamo fare di più per garantire che le voci meno udite abbiano spazio per esprimersi e che la diversità di esperienze sia rappresentata in modo autentico.
E se, invece di passare il microfono, lo moltiplicassimo? Immagina un mondo dove ogni storia, ogni prospettiva ha il proprio spazio, senza necessità di "permessi". Dove la diversità di voci non è una rarità, ma la norma.
Perché limitarsi quando possiamo espanderci? Moltiplicare i microfoni significa allargare gli spazi di espressione, rompendo le dinamiche di potere e privilegio. Significa costruire una società più inclusiva, dove la scarsità di opportunità lascia il posto all'abbondanza di narrazioni.
È qui che entri in gioco tu. Come possiamo, insieme, moltiplicare questi microfoni? Come possiamo garantire che ogni voce sia non solo ascoltata, ma valorizzata e integrata nel tessuto sociale?
Cosa ne pensi? Quali gruppi ritieni siano sottorappresentati? Hai esperienze o idee su come moltiplicare i microfoni? Faccelo sapere!
La tua voce conta, e insieme possiamo fare la differenza. Se questa missione ti risuona, non tenertela per te. Condividi questa mail con chiunque credi possa essere interessato a unirsi a noi in questa causa.
Attendiamo le vostre risposte (le leggiamo sempre tutte!)
Un caro saluto,
Genna e il Team di Fantapolitica
dal 19 febbraio 2024
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Ciao
Immagina un’Italia dove ogni voce conta, dove ogni storia è ascoltata e ogni comunità è rappresentata. Noi di Fantapolitica ci stiamo lavorando ogni giorno, e oggi voglio condividere con te questa nostra nuova missione.
Le comunità marginalizzate – dai migranti alle minoranze di genere e sessuali, dalle persone a basso reddito ai giovani costretti a lasciare le proprie radici – condividono una realtà comune: la sottorappresentazione politica. Solo l'1% dei nostri sindaci ha meno di 30 anni e meno del 15% sono donne.
Queste voci vengono sovrastate, ignorate dalle istituzioni o, nel migliore dei casi, ascoltate senza una vera comprensione o volontà di cambiamento. È un ciclo frustrante di trascuratezza e visioni politiche miopi.
Ma c’è una via d’uscita.
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Fantapolitica ha deciso di impegnarsi a colmare questo divario, tessendo legami di fiducia tra le comunità e il potere politico. Vogliamo creare alleanze, costruire ponti e moltiplicare i microfoni in modo che queste voci non siano solo ascoltate, ma anche celebrate e integrate nelle nostre politiche.
Grazie al supporto di Guerrilla Foundation, siamo pronti a fare il prossimo grande salto. Tuttavia, abbiamo bisogno di te. La tua esperienza, la tua passione, il tuo impegno possono fare la differenza.
Sei parte di un’associazione, un’organizzazione o un gruppo informale che si occupa di questi temi? Conosci storie di discriminazione che devono essere raccontate? Rispondi a questa mail o condividila con chi conosci. La tua partecipazione è cruciale.
Raccontiamo insieme nuove storie, supportiamo chi ha meno voce e risorse e plasmiamo una politica che rifletta la ricchezza e la diversità del nostro paese. Sei pront* a unirti a noi in questa missione?
Un caro saluto,
Genna e il Team di Fantapolitica